Chi non si è mai trovato in quella terribile fase della vita chiamata RICERCA DI LAVORO? Quei giorni, mesi, talvolta purtroppo anni di invio compulsivo di mail, telefonate, curricula stampati e poi fotocopiati e poi di nuovo stampati, consegnati a receptionist poco accomodanti, ad amici e conoscenti che non si traducono mai in niente di concreto? Probabilmente se state leggendo questo post capite benissimo di cosa sto parlando. Conoscete quel processo che ci vede inizialmente carichi di entusiasmo, idee, iniziative, che pian piano rallenta, si esaurisce, si trasforma in rassegnazione, disillusione e talvolta depressione.
C’è una frase che viene spesso pronunciata dalle persone che cercano lavoro:
“Mi avesse contattato UN’AZIENDA delle diecimila a cui ho portato il curriculum! Non ti risponde nessuno, NEANCHE PER DIRTI DI NO…”.
Questa totale assenza di feedback viene vissuta come disinteresse o addirittura disprezzo. I candidati si chiedono:
“Cosa ti costa rispondere alla mia mail dicendo: <Grazie, ma non ci servi>? Almeno mi metto l’anima in pace e cerco qualcos’altro…”
Chi vi parla ha pensato esattamente le stesse identiche parole fino a pochi anni fa. Per farvi capire meglio vi racconterò una storia.
Mio padre è un falegname di 56 anni. Ha cominciato a lavorare a 16 anni come apprendista nella bottega di un professionista, ha imparato a lavorare il legno e a trasformarlo a poco a poco in porte, credenze, steccati. A 22 anni viene assunto in un negozio di arredamento e si destreggia tra i ruoli di commesso, magazziniere e montatore. Poco dopo il suo 45esimo compleanno il negozio in cui lavora chiude e si apre una procedura di mobilità. Seguono alcuni anni di contratti a tempo determinato in negozi di arredamento e falegnamerie che sembrano avere sempre una data di scadenza: chi fallisce, chi non paga gli stipendi, chi riduce il personale. La mobilità finisce e comincia la disoccupazione: l’invio di curricula prosegue, ma non arriva più nessuna risposta. Per 6 mesi il telefono non squilla e anche la disoccupazione termina.
E adesso? Che si fa?
Si continua a sperare, ovviamente. E ad inviare cv, a candidarsi ad annunci, a girare per aziende.. Ma non arriva nessuna risposta. Nemmeno negativa. Inevitabilmente mi ritrovo a pensare: “Perché non risponde nessuno neanche per dire di no?”
Nel frattempo comincio il mio tirocinio ad LGEST, società di ricerca e selezione di personale. Ogni giorno passano decine di persone in cerca di lavoro, altre telefonano o mandano curricula via mail. Comincio a chiedermi “Quanto tempo richiederebbe rispondere a tutti?” Il calcolo, per quanto approssimativo, mi fa capire che dare una risposta personalizzata ciascun candidato non è pensabile.
Ma allora chi ha ragione?
L’addetto alla selezione o il candidato?
Hanno tutti ragione. I ruoli sono diversi, così come lo sono le esigenze, i tempi ed i desideri.
I candidati hanno il sacrosanto diritto di pretendere una risposta: la condizione esistenziale della disoccupazione è uno degli stati più frustranti della società moderna, comporta un insieme di vissuti emotivi disastrosi per l’equilibrio psicologico della persona (oltre alle inevitabili conseguenze sul piano economico).
Ma i Recruiter? Rispondere a tutti i messaggi, alle candidature non in linea o completamente fuori target richiede più tempo di quanto possa sembrare a chi non ha dimestichezza con questo ruolo. Ma c’è anche un altro aspetto che spesso non viene considerato.
Chi lavora nel campo della selezione di personale, quando lo fa per scelta, è motivato dal desiderio di trovare il lavoro giusto per i candidati che incontra e, parallelamente, la persona giusta per le aziende clienti. Nulla regala una soddisfazione maggiore di inserire una persona che ha bisogno di lavorare in un’azienda che ha bisogno di un professionista. Le aziende, però, spesso hanno esigenze particolari che riducono enormemente il bacino di candidati idonei: le competenze linguistiche, informatiche, o la pluriennale esperienza in una particolare mansione non sono capricci di imprenditori supponenti. Sono esigenze concrete che portano questi imprenditori a rivolgersi ad un servizio specializzato come il nostro.
Incontrare candidati disoccupati e bisognosi di lavorare genera nel recruiter un marcato senso di impotenza. Non si prova nessun piacere nel dire a una persona con un determinato tipo di percorso alle spalle che le possibilità di trovare un nuovo lavoro ATTRAVERSO QUEL PARTICOLARE CANALE sono estremamente limitate. Anche per questo, a volte, si preferisce non farlo.
E allora?
Vogliamo farvi conoscere la realtà di LGEST per farvi capire meglio le nostre dinamiche di lavoro. Come molti di voi già sanno, siamo una società che offre servizi ad aziende: la maggior parte dei nostri clienti sono aziende manifatturiere del settore siderurgico e metalmeccanico. Quando un’azienda si rivolge ad un servizio come il nostro, lo fa per richiedere figure con particolari requisiti legati all’esperienza o al titolo di studio. E’ piuttosto raro che un’azienda decida di pagare un servizio per la ricerca di figure generiche (come operai addetti al confezionamento o receptionist) che potrebbe trovare con facilità attraverso il passaparola o le candidature dirette. Se non avete maturato esperienze significative in un particolare ruolo e non avete un titolo di studio vi consigliamo di iscrivervi comunque da noi, ma soprattutto di portare il vostro curriculum direttamente alle aziende. Lo stesso discorso vale per chi cerca lavoro nel settore del Commercio, dell’Edilizia e dei servizi socio-sanitari (con cui noi, solitamente, non lavoriamo).
Se invece avete un titolo di studio, oppure avete maturato esperienze all’interno di aziende manifatturiere o officine, il vostro curriculum sarà assolutamente spendibile attraverso il nostro canale e le possibilità di contatto saranno maggiori. Solitamente non facciamo colloqui conoscitivi in assenza di posizioni aperte: approfondiamo la conoscenza dei candidati nel momento in cui abbiamo un’offerta di lavoro idonea al loro profilo. Un colloquio degno di questo nome, infatti, è una conversazione che dura almeno un’ora: considerando che, in media, riceviamo una quindicina di candidature al giorno, potrete stimare quante ore/uomo sarebbero necessarie per incontrare tutti i candidati, a prescindere dagli annunci attivi. Riteniamo più produttivo (per noi e per i candidati) contattare le persone quando abbiamo una prospettiva da offrire.
5 suggerimenti per sfruttare al meglio la candidatura ad LGEST
Desideriamo dare alcune indicazioni alle persone che ci inviano candidature per ottimizzare le possibilità di successo:
- E’ preferibile non inviare il curriculum per mail ma registrarsi sul nostro sito. In questo modo potremo considerarvi non solo per le ricerche aperte al momento, ma anche per opportunità future. Per registrarsi è sufficiente andare su www.lgest.com e fare click sul pulsante “INSERISCI IL TUO CURRICULUM”.
- Compila con attenzione i campi della scheda di iscrizione: purtroppo il nostro database non è recente e spesso non viene supportato dal mobile (nel 2017 implementeremo una versione aggiornata e mobile-friendly). Per il momento è preferibile iscriversi dal pc, compilare con attenzione i campi disponibili ed allegare il curriculum.
- Aggiorna periodicamente i tuoi dati: al momento dell’iscrizione ti vengono rilasciati USER e PASSWORD che potrai utilizzare in qualsiasi momento per accedere alla tua scheda ed aggiornare i tuoi dati. Ti consigliamo di farlo soprattutto quando hai maturato nuove esperienze di lavoro, hai ottenuto nuovi titoli di studio o hai cambiato numero di telefono.
- Chi desidera venire ad iscriversi di persona può farlo il Mercoledì dopo le 9.30: questo è il giorno dedicato all’apertura al pubblico per la raccolta di candidature spontanee. Chi fosse impossibilitato a passare il mercoledì può chiedere di fissare un appuntamento.
- Controlla gli annunci disponibili sul sito e sui nostri canali social: nella descrizione del profilo ricercato troverai tutti i requisiti indispensabili o desiderati. Potrai farti un’idea chiara di cosa stiamo cercando e capirai rapidamente se il tuo curriculum è in linea con la figura ricercata.
In sintesi..
Capire quali sono i canali giusti per cercare lavoro sulla base del proprio profilo può aiutare a ridurre il senso di frustrazione dato dalle mancate risposte. Per quanto riguarda noi, stiamo studiando un sistema per rispondere il più possibile ai candidati che ci scrivono: stiamo implementando un indirizzo mail dedicato per offrire feedback alle persone che ci inviano il loro curriculum.
Ci permettiamo di dare un ultimo suggerimento a chi si trova nella delicata fase di disoccupazione: la Ricerca di Lavoro è molto simile ad un lavoro, impegnerà buona parte delle vostre giornate e delle vostre energie. Datevi un timing: fissate degli obiettivi del tipo “devo inviare almeno 10 candidature al giorno”, oppure “devo portare il mio curriculum in almeno 8 aziende ogni giorno”. L’organizzazione del tempo servirà a scandire la vostra giornata e vi aiuterà ad allontanare vissuti di impotenza e depressione.
Dal canto nostro, faremo il possibile per ridurre le doppie spunte blu. È una promessa.
1 Risposta